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martedì 16 settembre 2014

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE DOPO LA SECONDA GIORNATA

Non mi è piaciuta affatto la sconfitta contro il Capistrello e nemmeno l'atteggiamento di chi ripete ancora che non dobbiamo vincere per forza il campionato. Questa triste abitudine l'abbiamo ereditata dagli anni della proprietà De Cecco in cui pur avendo a disposizione euro a volontà da spendere in giocatori e tecnici, siamo riusciti a vincere il campionato di Eccellenza dopo tre campionati di cui due malamente persi contro società che non avevano la stessa nostra disponibilità economica e in serie D abbiamo conseguito sempre risultati modesti oltre che perdere un campionato nel modo più vergognoso possibile. Da due anni a questa parte abbiamo il problema contrario cioè pochi fondi da spendere in giocatori. Non possiamo permetterci più giocatori con vitto e alloggio. Una riflessione sorge però spontanea e nel campionato passato potevamo permetterceli? Che senso ha avuto prendere giocatori come Quitadamo (inguardabile), Bongermino (discreto ma fragile), Mendoza Zuccotti (nella nostra Promozione c'è di meglio), Darmian (chi lo ha mai visto?) oltre a confermare Natalini e Cancelli, tenendo aperta una casa che, mi hanno riferito, costava circa 10.000 euro a campionato per poi retrocedere malamente? Questi discorsi andavano fatti anche e soprattutto nel campionato 2013/14. Ci troviamo di nuovo in Eccellenza: che bello! Se penso a quanti euro sono stati sperperati a vanvera in serie D per non fare l'unica cosa logica: ragionare! Quest'anno abbiamo pecche sia in difesa che a centrocampo e se non si provvede a rinforzare questi due reparti che hanno mostrato di non essere all'altezza nemmeno in Eccellenza dopo aver giocato quasi sempre male in serie D. Cosa dobbiamo ancora aspettarci? Non possiamo permetterci più di fare esperimenti o di mandare fuoriquota allo sbaraglio. In questi due reparti siamo carenti ed è inutile aspettarsi miracoli dai nostri fuoriquota. I fuoriquota si valorizzano solo in squadre di alta classifica non in quelle di zona retrocessione. Questo in società se lo devono stampare bene in testa. In serie D qualcuno ha fatto esperienza ma ha anche mostrato limiti tecnici ed agonistici notevoli e li sta confermando anche in Eccellenza. E' ora che la società prenda provvedimenti che sono ormai inderogabili. Non si possono sempre avere alibi: è una consuetudine che ormai ha stancato tutti. Si è scelto di retrocedere in Eccellenza nel momento sbagliato e adesso si rischia di dover spendere più del previsto per rimanerci.

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