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martedì 18 agosto 2015

MEMORIAL "ANTONIO GIANSANTE"



DI CALZOLAIO SEPPE FARSI PRESIDENTE. A Città S.Angelo, nei primi anni del 1800, viveva Michele De Hyeronimis, di professione calzolaio, che si arruolò come soldato arrivando fino al grado di ufficiale. Quella che poteva diventare una brillante carriera fu però vanificata dal suo forzato congedo e Michele non seppe tornare al suo abituale mestiere e divenne un brigante andando incontro ad una fine ingloriosa. Scrisse a proposito Nicola Castagna "Di uffiziale non seppe rifarsi calzolaio". Dopo circa 150 anni Antonio Giansante, un altro calzolaio, entrò nella storia angolana. Avendo appreso dal padre il mestiere, nell'immediato dopoguerra, lavorò presso i contadini che lo pagavano con l'estaglio cioè a fine raccolto. Nel frattempo si appassionò al calcio che veniva praticato dai giovani angolani sul piano dei Zoccolanti che adesso è il primo giardino davanti all'ospedale. Il campo da gioco verrà realizzato solo nel 1950 e Tonino ne diverrà il custode. All'epoca la squadra si chiamava Città S.Angelo e i colori sociali erano il giallo e il blu ma, per la difficoltà a reperire maglie con detti colori, la squadra giocava anche con divise di diverso colore. Tonino curava il campo da gioco, le divise e le scarpe dei nostri giocatori, In questa ultima mansione gli tornava utile il suo mestiere in quanto le scarpe da calcio erano rare e preziose e necessitavano di cure costanti in quanto i tacchetti di cuoio erano inchiodati alla suola e con il tempo si usuravano e dovevano essere continuamente sostituiti. Fu in questi anni che il buon Tonino divenne un pilastro del calcio angolano. Con la promozione in serie D il lavorò aumentò ma fu anche il periodo in cui Tonino ebbe dal calcio le maggiori soddisfazioni al seguito della nuova società denominata Angolana dal presidente Leonardo Petruzzi. Fu però nei primi anni 80 che Tonino entrò nella leggenda quando, nel periodo di massima crisi economica della società, ebbe il coraggio di assumerne la presidenza e per circa un ventennio fece si che non sparisse dal calcio regionale. Per rovesciare la frase di Nicola Castagna si può affermare che "Di calzolaio seppe farsi presidente", Tra innumerevoli peripezie riuscì sempre a cavarsela egregiamente e alla fine riconsegnò la società a Nicola Petruzzi. Grazie all'instancabile opera di Tonino possiamo ancora oggi andare allo stadio a sostenere la nostra Angolana sia in serie D che in Eccellenza. "Cuma ve la squadre?" mi chiedeva ogni volta che lo incontravo vicino alla sua abitazione. Ogni volta lo dovevo aggiornare sulle vicende dei nerazzurri e mi diceva "Appene m'armette vinga a vidà la partete". Questa è stata l'idea fissa di Tonino fino agli ultimi giorni della sua vita. 

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