La partita di Sulmona mi fa (purtroppo) ricordare che nel 1976/77 fu proprio contro i peligni che disputammo l'ultima partita in serie D rimediando una sconfitta per 0-2 in casa, mentre nel girone di andata siamo stati sconfitti per 3-2 al Pallozzi. A distanza di tanti anni siamo di nuovo nella stessa situazione. A Sulmona in caso di sconfitta possiamo, già da adesso, dare l'addio di nuovo alla serie D. E' una sfida tra due squadre in evidenti difficoltà finanziarie ma i nostri odierni avversari hanno raccolto abbastanza punti nel girone di andata che possono garantire loro anche la salvezza diretta se vincono 2 o 3 partite in questo finale di campionato. La nostra situazione è disperata e solo nel caso improbabile che vinciamo tutte le partite rimanenti possiamo al massimo centrare i play-out oppure dobbiamo sperare nelle disgrazie altrui. A questo punto avanzo una proposta su questa riflessione: si possono ancora disputare campionati palesemente falsati ed irregolari che ci vedono retrocedere e altre squadre che si trovano più o meno nella nostra condizione si salvano e mantengono la categoria pur non rispettando le "regole"? La mia proposta è la seguente: portare a ben 7 i fuoriquota da schierare obbligatoriamente in serie D ed Eccellenza e fissare per tutte le squadre un tetto massimo di ingaggio per i giocatori esperti a 20.000 euro. Regole che devono essere sottoscritte e rispettate tassativamente da tutte le società. Mi sono stufato di sentire i lamenti dei dirigenti a riguardo del costo degli ingaggi da sostenere per i giocatori "esperti". Non è meglio che tutte le società si mettano d'accordo per limitarne il numero e di conseguenza anche le pretese? In tanti anni di serie D ho visto solo pochi giocatori esperti guadagnarsi sul campo l'ingaggio mentre quasi la stragrande maggioranza ha giocato a singhiozzo oppure ha portato a spasso la maglia. L'elenco di tali giocatori è lunghissimo. Con queste due semplici regole si vanno così ad abbattere drasticamente i costi di queste due categorie e si consente a più di una società che punta sui propri giovani di valorizzarli seriamente e non a chiacchiere e soprattutto di non fare la fine del Bojano che è stato adesso anche radiato quando per necessità ha schierato solo i ragazzi delle giovanili, falsando di fatto il campionato, contrariamente a quanto ha fatto nelle prime giornate quando disponeva di una squadra di buon livello e ci ha sconfitti in casa. Se si impone a tutte le società di schierare i propri giovani i campionati vanno a livellarsi senza differenze abissali tra la grande piazza e le piazze minori che si affacciano a volte per la prima volta in serie D o in Eccellenza.
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